Salvatore Vinciguerra
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L’attività professionale di Guida Ambientale Escursionistica viene svolta in virtù della Legge n. 4/2013 relativa alle professioni non ordinistiche: le Guide Ambientali Escursionistiche sono professionisti regolarmente retribuiti che accompagnano in sicurezza, assicurando la necessaria assistenza tecnica, singoli o gruppi in visita a tutto il territorio, illustrandone gli aspetti naturalistici, antropici e culturali, senza limiti altitudinali (come sancito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale n.459 del 14/12/05) ma senza l’uso di mezzi per la progressione. Svolgono la loro attività in aree protette e non, spaziando dall’accompagnamento in natura alla divulgazione e alla realizzazione di progetti di Educazione Ambientale.
Una Guida Ambientale Escursionistica accompagna in sicurezza persone singole o gruppi in ambienti naturali, anche innevati, assicurando anche la necessaria assistenza tecnica e svolgendo attività di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale ed educazione alla sostenibilità. L’attività professionale della Guida Ambientale Escursionistica prevede la descrizione, la spiegazione e l’illustrazione degli aspetti ambientali, naturalistici, antropologici e culturali del territorio con connotazioni scientifico-culturali, conducendo in visita ad ambienti montani, collinari, di pianura e acquatici, anche antropizzati, compresi parchi ed aree protette, nonché ambienti o strutture espositive di carattere naturalistico, ecoambientale, etnologico ed ecologico, allo scopo di illustrarne gli elementi, le caratteristiche, i rapporti ecologici, il legame con la storia e le tradizioni culturali ed enogastronomiche, le attrattive paesaggistiche, e di fornire elementi di sostenibilità e di educazione ambientale. Prevede inoltre la progettazione, programmazione e svolgimento di laboratori ed iniziative di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale, anche affiancando, in ambito scolastico, il corpo insegnante.
L’attività professionale della Guida Ambientale Escursionistica prevede la descrizione, la spiegazione e l’illustrazione degli aspetti ambientali, naturalistici, antropologici e culturali del territorio con connotazioni scientifico-culturali, conducendo in visita ad ambienti montani, collinari, di pianura e acquatici, anche antropizzati, compresi parchi ed aree protette, nonché ambienti o strutture espositive di carattere naturalistico, ecoambientale, etnologico ed ecologico, allo scopo di illustrarne gli elementi, le caratteristiche, i rapporti ecologici, il legame con la storia e le tradizioni culturali ed enogastronomiche, le attrattive paesaggistiche, e di fornire elementi di sostenibilità e di educazione ambientale. L’attività professionale della Guida Ambientale Escursionistica prevede inoltre la progettazione, programmazione e svolgimento di laboratori ed iniziative di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale, anche affiancando, in ambito scolastico, il corpo insegnante. Sono escluse dall’ambito professionale della Guida Ambientale Escursionistica tutte le attività e i percorsi che richiedano comunque l’uso di attrezzature e di tecniche alpinistiche, cioè corda, piccozza e ramponi.
Fino ad un passato recente una serie di leggi variegate ed eterogenee facevano si che fossero le singole regioni a legiferare in tema di professioni turistiche, a causa di errate interpretazioni frutto della mancanza di un riferimento legislativo nazionale univoco che ha creato confusione e disparità nelle denominazioni e nelle competenze stesse delle Guide Ambientali Escursionistiche, incluso le modalità di accesso alla professione, con delle gravi incongruenze tra regione e regione che finirono spesso per limitare il campo di azione e l’operatività, e quindi la competitività, della Guida Ambientale Escursionistica. Più recentemente, riconosciuta l’incostituzionalità delle leggi regionali da una serie di sentenze di Corte Costituzionale, in seguito all’uscita della legge 4/2013 la Guida Ambientale Escursionistica è stata inserita tra le professioni cosiddette “libere” e quindi non soggette a nessun regime autorizzatorio.
La Guida Ambientale Escursionistica può conseguire specializzazioni in uno degli indirizzi previsti dal piano formativo nazionale di Aigae:
a) cicloturismo, per accompagnare in bicicletta;
b) mountain bike e ciclismo fuori strada, per accompagnare in bicicletta da montagna;
c) equiturismo, per accompagnare in itinerari, gite o passeggiate a cavallo;
d) turismo acquatico (canoa, kayak, etc), per accompagnare in itinerari fluviali, lacuali e marini;
e) turismo subacqueo, per accompagnare nello snorkeling e nelle immersioni dopo avere fornito loro informazioni sul sito subacqueo e sulle sue caratteristiche;
f) turismo someggiato, per accompagnare con l’ausilio di animali da soma;
g) interpretazione ambientale, acquisendo la specializzazione di Interprete Ambientale.
Ogni specializzazione si può acquisire a seguito di percorsi formativi specifici ovvero di completamento o arricchimento del percorso formativo di Guida Ambientale Escursionistica, secondo quanto previsto dal Piano di Formazione Aigae.
Per ogni informazione relativa alla inconsistente diatriba sollevata da Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna verso le Guide Ambientali Escursionistiche, per un presunto esercizio abusivo della professione, si consiglia di leggere i seguenti articoli pubblicati sul sito web Aigae.org e le relative sentenze di archiviazione di procedimenti contro GAE:
ARCHIVIAZIONE procedimento contro GAE – Tribunale Macerata 03-06-2019
SENTENZA n. 564-2018 del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte